Rivisitando l'antica e costante pratica della «trascrizione», vengono qui presentati alcuni celebri Concerti vivaldiani «ridotti» per organo. Il modello esemplare per ripristinare e riproporre concretamente le «maniere» tipiche di questo adattamento tastieristico ci è stato offerto sia dagli splendidi Concerti-trascrizione realizzati da Johann Sebastian Bach (1685-1750) nel periodo di Weimar (negli anni 1713-4), sia dalle «trasposizioni» organistiche di Concerti fatte da Johann Gottfried Walther (1684-1748). I due musicisti, dietro commissione del giovane principe Johann Ernst di Sassonia-Weimar (1696 -1715) e facendo propria la moda instaurata dal famoso organista della Chiesa Nuova di Amsterdam Jan Jacob de Graaf (1672c.-1738), trascrissero per cembalo ed organo numerosi composizioni strumentali soprattutto di maestri italiani: figurano tra gli altri i nomi di Tommaso Albinoni, Arcangelo Corelli, Giorgio Gentili, Giovanni Lorenzo Gregori, Luigi Mancia, Giulio Taglietti, Giuseppe Torelli, Alessandro e Benedetto Marcello, Antonio Vivaldi.