Nel corso dei primi decenni del Cinquecento le danze italiane divennero di gran moda in tutta Europa. La notevole popolarità di esse, soprattutto le pavane, le gagliarde e i saltarelli, è testimoniata dalla loro presenza nella maggior parte delle collezioni di musica per liuto, sia a stampa, sia manoscritte. Nella prima metà del XVI secolo, gli stessi suonatori di bombarda, cornetto e trombone alla corte di Francia erano per lo più italiani. Tuttavia, raccolte di musica italiana per danza sono piuttosto rare e si deve arrivare alla seconda metà del secolo per vedere pubblicata l'Opera nova de balli di Francesco Bendusi (Venezia 1553) seguita, dopo poco più di un ventennio, da Il primo libro de balli di Giorgio Mainerio (Venezia 1578)