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BRESCIANELLO, Giovanni Caruso

Partite I - VI per chitarra classica

  • 1. Partita I: Preludio 1:47
  • 2. Partita I: Allegro 3:33
  • 3. Partita I: Andante 5:06
  • 4. Partita I: Menuet e Trio 1:39
  • 5. Partita I: Allegro 2:33
  • 6. Partita II: Allegro 2:20
  • 7. Partita II: Andante 4:33
  • 8. Partita II: Gigue 2:43
  • 9. Partita III: Allegro 2:58
  • 10. Partita III: Adagio 2:35
  • 11. Partita III: Gigue 2:20
  • 12. Partita IV: Allegro 4:01
  • 13. Partita IV: Adagio 3:05
  • 14. Partita IV: Menuet e Trio 1:33
  • 15. Partita IV: Allegro 3:16
  • 16. Partita V: Aria 3:31
  • 17. Partita V: Allegro 2:19
  • 18. Partita V: Menuet e Trio 2:56
  • 19. Partita V: Gigue 3:08
  • 20. Partita VI: Entrée 1:26
  • 21. Partita VI: Menuet 0:59
  • 22. Partita VI: Scherzo 0:49
  • 23. Partita VI: Aria 2:58
  • 24. Partita VI: Finale I e Finale II 1:30
    • Giovanni Caruso - guitar
    • BRESCIANELLO
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    59.00 PLN

    CD:

    Nr kat.: TC692701
    Label  : TACTUS (Italy)

    Gli studi musicologici stanno riscoprendo Tartini, un compositore di gran levatura non solo per essere stato un sommo esecutore, didatta e teorico, ma perché la sua musica esprime una particolare invenzione melodica e armonica, tanto da essere stato definito un “preromantico”. Naturalmente, questo giudizio della critica, è antistorico, perché il romanticismo è ancora distante, tuttavia qualcosa c'è di vero: infatti, assieme a pochi altri predecessori e contemporanei avvertiva la potenza della sola musica strumentale in un'epoca in cui essa non veniva ancora accettata come arte autosufficiente per esprimere pensieri o meglio per suscitare affetti. Il fatto può sembrare strano, perché Tartini stesso considerava la vocalità proprio la base per imparare a suonare bene, ma compose pochissimi brani per la voce. Quella che può sembrare una contraddizione indica, invece, l'inizio di una definitiva emancipazione della musica strumentale e la sonata solistica, per la sua natura più intima, ben si addice a questo fine espressivo, ma anche ad una ricerca stilistica che vede Tartini come un precursore del cosiddetto preclassicismo che in altri suoi contemporanei era solo più evidente.