La riscoperta e la conseguente rivalutazione di Luigi Boccherini (Lucca 1743-Madrid 1805)sono relativamente recenti. Famosissimo durante l'arco della propria vita, Boccherini viene quasi completamente dimenticato dopo la sua morte e, solo dagli anni settanta del secolo scorso, le numerose ricerche musicologiche hanno cominciato a restituirgli il posto che merita nella storia della musica.I Quintetti G.438-440-442 sono in tre movimenti e, secondo la terminologia dell'autore, sono "opere grandi". Così infatti Boccherini definisce le proprie composizioni a tre o quattro movimenti; chiama invece "opere piccole" le composizioni a due movimenti. L'organico, flauto e quartetto d'archi, prevede la possibilità di sostituire il secondo violino con un violoncello concertante che suona la stessa parte (cosa che probabilmente avveniva quando era lo stesso Boccherini a suonare)